Quante volte ci capita di aprire il frigorifero, prendere un vasetto di yogurt, gustarlo e poi non saper dove gettare il contenitore?
È invero ben noto che la sua destinazione sia il cestino della plastica, ma in quanti lo fanno veramente? E soprattutto, in quanti sono pienamente consapevoli del significato di questo gesto?
Questo articolo vuole trasmettere l’importanza di un piccolo gesto, quasi banale, ma che porta con sé numerose implicazioni. Riservando la corretta destinazione a ciascuno dei prodotti che consumiamo ogni giorno a casa, a lavoro, al parco, o dovunque ci porti la quotidianità, non solo assecondiamo i nostri doveri di cittadini responsabili, ma anche garantiamo il giusto percorso di recupero a ciò che viene comunemente etichettato come “rifiuto”.
Il nostro vasetto, insieme ad altri residui plastici, verrà raccolto di buon’ora da un operatore addetto al pubblico servizio porta a porta, e successivamente condotto in un centro di smistamento e raccolta rifiuti per lo stoccaggio. È proprio in questi centri che ha la sua continuazione il consueto percorso di smaltimento degli imballaggi in plastica, che vengono ripuliti da “estranei”, stoccati e successivamente trasferiti negli appositi impianti di destinazione finali per essere distrutti o per intraprendere un nuovo viaggio di riciclaggio e riutilizzo.
In Italia ci sono molti impianti che si occupano di trasformare il nostro vasetto in scaglie e granuli, per poi scioglierli e reimmetterli negli impianti di stampaggio. Nuovi oggetti, spesso anche più duraturi e resistenti, verranno così ricreati.
Non gettare il vasetto nel cestino che ti trovi di fronte. Non abbandonarlo dove ti capita: potrebbe rimanervi per anni. Al contrario, impiega qualche secondo in più e gettalo nel posto idoneo. Fai si che venga appositamente distrutto o che prenda nuova vita: fa bene a te, fa bene a me, fai bene al mondo.